La riscoperta del sapere tecnico

Negli ultimi anni, al contrario di quello che sarebbe stato ragionevole attendersi, e di ciò che è accaduto in altre nazioni europee, specie in Germania, che ora è la Nazione guida dell’Economia Europea, in Italia, e specie in Puglia, si è privilegiata la scelta di studi generalisti, liceali, rispetto a studi di tipo tecnico – tecnologico.

Ciò ha rappresentato un vero problema per il Paese che non ha potuto contare su quelle figure necessarie, strategiche, ad acquisire e trasmettere, all’interno delle aziende, le più moderne tecnologie, operando il trasferimento tecnologico, specialmente nelle aziende più piccole, che rappresentano il Polmone ed il cuore del Sistema Paese. Nonostante la crisi, infatti, sono bel 140.000 i tecnici che mancano al nostro sistema lavoro. Non tecnici generici, non semplici diplomati, non laureati, ma tecnici fortemente specializzati, con importanti e certificate competenze.

Il ruolo della Fondazione ITS Sistema Alimentare Puglia

Gli effetti negativi prodotti dalla crisi economica hanno manifestato l’urgenza e l’indifferibilità di porre mano ad un processo di integrazione ed unitarietà dei sistemi culturali, evidenziando, in particolare, la necessità di rilanciare gli studi tecnici e professionali per “rendere operativa la conoscenza” in contesti locali nei quali i principali attori istituzionali siano coinvolti attivamente nella “Governance” del processo di evoluzione e sviluppo.

A questo si aggiunge la necessità di rispondere organicamente alla richiesta di tecnici superiori, di diverso livello, in possesso di specifiche conoscenze culturali coniugate con una formazione tecnica e professionale approfondita e mirata, proveniente dal mondo del lavoro, così come rafforzare la collaborazione a livello territoriale fra i diversi soggetti formativi, il mondo del lavoro, le sedi della ricerca scientifica e tecnologica anche al fine di sostenere l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro… (Delibera di Giunta Regionale n. 1552 del 5 luglio 2010)

Negli ultimi anni in Italia, e specie in Puglia, si è privilegiata la scelta di studi generalisti, liceali, rispetto a studi di tipo tecnico-tecnologico. Ciò ha rappresentato un vero problema per il Paese che non ha potuto contare su quelle figure necessarie e strategiche per l’acquisizione e la trasmissione all’interno delle aziende, delle più moderne tecnologie, operando il trasferimento tecnologico, specialmente nelle aziende più piccole, che rappresentano il polmone ed il cuore del Sistema Paese.

Nonostante la crisi, infatti, sono ben 140.000 i tecnici che mancano al nostro sistema lavoro. Non tecnici generici, non semplici diplomati, non laureati, ma tecnici fortemente specializzati, con importanti e certificate competenze.

Sono Fondazioni di partecipazione di natura privata proposte dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale ed il Ministro dello Sviluppo Economico, introdotte nell’ordinamento nazionale con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25/01/08 con l’intento di riorganizzare il canale della formazione di livello post-secondario.

Gli ITS sono “scuole speciali di tecnologia” e rappresentano il nuovo canale formativo che integra istruzione, formazione e lavoro, con lo scopo di formare tecnici specializzati nelle aree tecnologiche strategiche a maggiore vocazione territoriale.

Le attività dei percorsi ITS sono  progettate e realizzate per rispondere alle esigenze di sviluppo socio economiche del territorio ed offrire ai giovani reali opportunità di lavoro.

I percorsi ITS rappresentano una concreta proposta formativa, dotata di una propria specificità didattica, deduttiva ed esperienziale, votata alla premialità di una costante attività laboratoriale.

Tramite una consistente quota oraria di stage aziendale e training on the job, è favorita la professionalizzazione delle competenze per il lavoro.

I percorsi ITS sono corsi di specializzazione, della durata di quattro semestri (1800/2000 ore), con struttura modulare e didattica laboratoriale, che prevedono:

  • almeno il 30% del monte ore dedicato ad attività di Stage;
  • oltre il 50% delle docenze provenienti dal mondo del lavoro e delle professioni, con esperienza specifica di almeno cinque anni.

I percorsi ITS si collocano nel V livello EQF.

Possono accedere ai percorsi ITS, previa selezione, i cittadini europei in possesso di Diploma di Istruzione Secondaria Superiore, con adeguate conoscenze in lingua inglese (livello B2) e competenze informatiche avanzate (livello ECDL avanzato). 20 è il numero previsto per ciascun corso

Il Diploma di Tecnico Superiore (vedi esempio)

Il Diploma di Tecnico Superiore è rilasciato dall’Istituto Scolastico di riferimento per il MIUR sulla base di un modello nazionale, previa verifica finale delle competenze acquisite dagli studenti che hanno frequentato almeno l’80% della durata complessiva del percorso formativo.

Il conseguimento del titolo consente l’accesso ai pubblici concorsi nonché il riconoscimento di CFU, in base alla legislazione vigente in materia.

  • Efficienza energetica

  • Mobilità sostenibile

  • Nuove tecnologie della vita

  • Nuove tecnologie per il Made in Italy (sistemi meccanica, moda, alimentare, casa, servizi alle imprese)

  • Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali

  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione

  • Osservazione della terra e ambiente

  • Industria aerospaziale

Per l’Area Nuove tecnologie per il Made in Italy – Sistema agro-alimentare, le figure nazionali sono:

  • Tecnico responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie,  agro-alimentari e agro-industriali

Il Tecnico Superiore opera nelle filiere di produzione del comparto agrario e di trasformazione agro-industriale. Collabora alla progettazione di interventi nell’ambito delle produzioni e trasformazioni agro-alimentari nel rispetto degli standard di qualità, di sicurezza e conformità secondo le normative italiane, comunitarie e internazionali. Gestisce i cicli di lavorazione e le procedure di controllo sia delle macchine, sia dei sistemi tecnologici. Coadiuva nell’analisi delle produzioni e dei prodotti. Promuove l’innovazione di processo e di prodotto. Nelle diverse fasi di lavoro collabora con la struttura amministrativa nell’organizzazione delle risorse umane e nella gestione del materiale.

  • Tecnico per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie,  agro-alimentari e agro-industriali

Il Tecnico Superiore opera per organizzare e gestire sia il controllo qualitativo dei processi e dei prodotti della filiera, garantendone la conformità agli standard nazionali e comunitari, sia la valorizzazione dei prodotti e dei beni naturali. Nell’ ambito in cui opera svolge attività di indirizzo nella ricerca e di trasferimento dei risultati.  Valida  il processo e la funzionalità degli impianti. Analizza la domanda dei mercati emergenti e propone soluzioni innovative per il marketing di prodotti ‘Made in Italy’. Gestisce  le attività connesse alla promozione dei prodotti di filiera e del territorio nonché alla fidelizzazione della clientela. Sovrintende alle pratiche doganali e alla redazione della documentazione d’accompagnamento merci.

  • Tecnico superiore per la gestione dell’ambiente agro-alimentare

Il Tecnico Superiore opera per rilevare, monitorare e descrivere realtà ambientali produttive individuando modalità per la valorizzazione territoriale e l’ottimizzazione delle risorse. Gestisce i processi di certificazione ambientale della filiera. Promuove e controlla  sia l’adozione di buone pratiche definite nelle misure agro-ambientali, sia le innovazioni tese a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Collabora alla gestione dei processi  agro-energetici rinnovabili.

Gli effetti negativi della crisi economica hanno manifestato l’urgenza e l’indifferibilità di porre mano ad un processo di integrazione ed unitarietà dei sistemi culturali, evidenziando, in particolare, La necessità di rilanciare gli studi tecnici e professionali per “rendere operativa la conoscenza” in contesti locali nei quali i principali attori istituzionali siano coinvolti attivamente nella “Governance” del processo di evoluzione e sviluppo.

A questo si aggiunge la necessità di rispondere organicamente alla richiesta di tecnici superiori, di diverso livello, in possesso di specifiche conoscenze culturali coniugate con una formazione tecnica e professionale approfondita e mirata, proveniente dal mondo del lavoro, così come rafforzare la collaborazione a livello territoriale fra i diversi soggetti formativi, il mondo del lavoro, le sedi della ricerca scientifica e tecnologica anche al fine di sostenere l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro… (Delibera di Giunta Regionale n. 1552 del 5 luglio 2010).

In relazione alle priorità strategiche per lo sviluppo economico del Paese e negli ambiti e secondo le priorità indicati dalla programmazione regionale, la Fondazione persegue le finalità di promuovere la diffusione della cultura tecnica e scientifica, di sostenere le misure per lo sviluppo dell’economia e le politiche attive del lavoro.

La Fondazione opera sulla base di piani triennali con i seguenti obiettivi:

  • assicurare, con continuità, l’offerta di tecnici superiori a livello post-secondario in relazione a figure che rispondano alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato in relazione al settore di riferimento sopra indicato;
  • sostenere l’integrazione tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro, con particolare riferimento ai poli tecnico-professionali di cui all’articolo 13, comma 2, della legge n. 40/07, per diffondere la cultura tecnica e scientifica;
  • sostenere le misure per l’innovazione e il trasferimento tecnologico alle piccole e medie imprese;
  • diffondere la cultura tecnica e scientifica e promuovere l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie verso le professioni tecniche;
  • stabilire organici rapporti con i fondi inter-professionali per la formazione continua dei lavoratori.

La Fondazione ITS Agroalimentare organizza annualmente incontri presso Istituti Scolastici pugliesi di primo e secondo grado, allo scopo di presentare il nuovo canale formativo post-secondario nonché l’offerta formativa della Fondazione ITS Agroalimentare pugliese.

La Fondazione organizza, in collaborazione con imprese, Amministrazioni comunali, Forze sociali, Camere di Commercio, Associazioni di categoria ecc., incontri sul territorio regionale al fine di creare momenti di confronto e (focus group, tavole rotonde) in merito alle problematiche del settore ed acquisire anche mediante questionari informazioni relative ai fabbisogni formativi delle aziende operanti nel settore agroalimentare.

Sulla base dei fabbisogni formativi acquisiti e delle Figure Nazionali di Riferimento, il Comitato Tecnico Scientifico ipotizza i Profili Professionali. La Fondazione li propone agli studenti degli istituti superiori pugliesi e ne verifica l’interesse, tramite le preiscrizioni.

Sulla base del numero delle preiscrizioni pervenute, viene individuato il profilo del corso da istituire nonché una o più sede di corso in possesso delle caratteristiche idonee al raggiungimento degli obiettivi.

La progettazione del corso ITS da erogare è svolta da un Comitato di Progettazione e Gestione del Percorso Formativo, appositamente nominato, i cui componenti sono esperti con specifiche e documentate competenze ed esperienze nella tematica oggetto del corso.

La Formazione dei Formatori coinvolge:

  • Docenti Orientatori delle scuole di II grado
  • Docenti Orientatori delle scuole di I grado
  • Tutti i soggetti coinvolti nei corsi ITS (corpo docente, direttore di corso, coordinatore, tutor …)